Diario di una Minimalista

di Cristina Dei Poli

In principio erano le mie cose.

Tante cose, che fin da piccola conservavo con cura, perché la mia ipersensibilità attribuiva agli oggetti un pezzo di anima, soprattutto delle persone cui erano collegati. Prima nella mia cameretta, poi nell’intera casa, ogni angolo era pieno di scatole riempite a loro volta di fogli, ritagli, fotografie, diari, ninnoli. Il guardaroba traboccava di vestiti e scarpe messi una o due volte e di bigiotteria dal gusto discutibile. La libreria aveva libri messi di traverso sopra altri libri. L’anta dei cosmetici conteneva solo una parte dei trucchi e dei prodotti che avevo nel tempo acquistato.

Non mi sono mai fatta problemi a spendere tutto quello che avevo, perché lo shopping, soprattutto per noi donne è la panacea di molti mali. Almeno finché non si torna a casa e l’ennesimo acquisto si mischia al resto delle cose e perde gran parte dell’appeal che ha in vetrina.

Tante volte sono stata rimproverata dalla mia famiglia di avere troppa roba, di tenere tutto, di non essere in grado di fare ordine nel mio spazio. La verità è che non riuscivo a staccarmi da niente perche tutto mi sembrava importante. La notte sognavo che qualche catastrofe naturale aggrediva la mia casa e io arrancavo per mettere in salvo in primis i miei diari, i gioielli regalati dalla nonna e le cose più preziose.

Poi il “clic”.

Nel 2017 ho preso in mano il primo libro di Marie Kondo. Poi quelli di Nagisa Tatsumi e Dominique Loreau. E più ne divoravo il contenuto più aggredivo gli accumuli di oggetti che avevo morbosamente trattenuto per anni. E’ così che ha avuto inizio la ricerca verso il minimalismo.

Ora a distanza di tre anni posso dire di aver messo alla porta due terzi dei miei possedimenti e non solo i miei (ho una mamma mooolto attaccata a quello che le appartiene). Sono una persona diversa, sono cambiate le mie priorità, le cose non mi possiedono più, la mia casa è piacevolmente alleggerita così come la mia anima. E’ come se il mio corpo avesse perso del peso (cosa che non è realmente accaduta, ma vorrei lavorarci). Forse non sono dimagrita, ma il mio cuore è più leggero.

Posso rivolgere gli occhi al futuro, perché non devo più tenere sotto controllo il passato.

Lasciando andare quello che non serve ci si apre al nuovo. La vita è breve e quello che conta più di tutto è vivere pienamente e amare. Il minimalismo è il biglietto per questa avventura. Chi vuole seguirmi?