In tanti chiedono come si alimenta un minimalista. E’ una domanda un po’ curiosa, sulla quale cercherò di dare qualche consiglio.
Innanzitutto partiamo dalla considerazione che a riposo lo stomaco di una persona ha circa la dimensione del suo pugno chiuso. Proseguiamo considerando che la maggior parte di noi mangia per gola e purtroppo anche quando non ha realmente fame. Mangiamo per piacere, mangiamo come incontro sociale, per convenzione. Mangiamo molto più di quello che realmente ci servirebbe.
E oltre a quello ci facciamo prendere spesso dalla frenesia di riempire frigoriferi, dispense, case di cibo in eccesso. Sempre dietro a fare scorte, sfruttare occasioni uniche, che si presentano però puntuali ogni settimana nei supermercati.
Ma allora cos’è veramente minimalista parlando di cibo?
Lo è considerare il nostro dispendio calorico.
Lo è mangiare porzioni più piccole in piatti più piccoli.
Lo è preferire piatti unici a 2, 3, 4 portate.
Lo è mangiare una porzione del nostro cibo preferito, invece che sfondarci lo stomaco con la qualunque pur di mangiare in abbondanza.
Mangiare minimalista è rispettare le nostre esigenze e il nostro palato, senza punirci, ma avendo ben in mente ciò che ci fa bene e ciò che andrebbe fortemente limitato.
Esistono anche minimalisti estremi, che si nutrono ogni giorno della stessa cosa, per semplificare. Ma noi non siamo così. Siamo esseri imperfetti e perennemente tentati, che cercano di correggere il tiro per trovare una condotta corretta e il più possibile illuminata.
Siamo persone che troveranno nella mediazione tra lo sbrago più totale e l’ortoressia il giusto equilibrio anche sotto l’aspetto alimentare.
Impeccabile nei concetti e nella forma, precisa e puntuale.
Non un grammo (o parola) superflui.
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grazie, il tuo messaggio mi gratifica e mi stimola a continuare e cercare argomenti sempre interessanti di cui scrivere. saluti
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